Le molte facce del crowdsourcing
Crowdsourcing è definito su Wikipedia come "un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione richiede lo sviluppo di un progetto, di un servizio o di un prodotto ad un insieme distribuito di persone non già organizzate in una comunità virtuale".
Wikipedia stessa è un ottimo esempio di crowdsourcing.
Altri esempio positivo di crowdsourcing è Zooniverse, un portale che ospita diversi progetti molto interessanti. Si tratta di osservare delle immagini rispese con i telescopi e dare dei giudizi qualitativi su cosa si vede. Si tratta di un'attività abbastanza semplice ma la mole di lavoro è enorme e non può essere trasformato in una elaborazione automatica.
Così chiunque può dare una mano a catalogare le galassie, raccogliere indizi sui pianeti extrasolari o catalogare i crateri sulla luna.
Ma ci sono anche altri esempi decisamente negativi come questi tre siti: DeskLancer, ShortTask e microWorkers.
I compiti che i clienti di questi siti richiedono di svolgere sono piuttosto squallidi: creare un account su Facebook o GMail, pubblicare una recensione positiva di un prodotto, votare per un video su YouTube e altre cose del genere.
Per questi compiti si viene pagati pochi centesimi e in questo modo i "clienti" fanno diventare popolare un loro sito oppure utilizzano gli account creati per inviare spam o altre attività poco lecite.
Wikipedia stessa è un ottimo esempio di crowdsourcing.
Altri esempio positivo di crowdsourcing è Zooniverse, un portale che ospita diversi progetti molto interessanti. Si tratta di osservare delle immagini rispese con i telescopi e dare dei giudizi qualitativi su cosa si vede. Si tratta di un'attività abbastanza semplice ma la mole di lavoro è enorme e non può essere trasformato in una elaborazione automatica.
Così chiunque può dare una mano a catalogare le galassie, raccogliere indizi sui pianeti extrasolari o catalogare i crateri sulla luna.
Ma ci sono anche altri esempi decisamente negativi come questi tre siti: DeskLancer, ShortTask e microWorkers.
I compiti che i clienti di questi siti richiedono di svolgere sono piuttosto squallidi: creare un account su Facebook o GMail, pubblicare una recensione positiva di un prodotto, votare per un video su YouTube e altre cose del genere.
Per questi compiti si viene pagati pochi centesimi e in questo modo i "clienti" fanno diventare popolare un loro sito oppure utilizzano gli account creati per inviare spam o altre attività poco lecite.
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